Poesia > Rosario Orlando
ROSARIO ORLANDO
Novara e i suoi monti
Splendono i monti imperlati di rosa,
Il cielo è brillantato all’orizzonte.
Vi è profumo di ortensia e di mimosa,
S’innalza il sol lasciando vive le impronte.
Ecco la fiamma dell’eterno sole:
Con i suoi raggi luccican le fronde.
Vi è un ammanto di delicate viole.
Qual profumo nel bosco si diffonde!
Oh! Sfumature sull’eccelso monte,
Solo un pittore le può pennelleggiare
Un vasto arcobalen vi è lì di fronte,
In lontananza quell’azzurro mare.
Quale fulgor! Pareva un paradiso,
D’oro, albastro, di Dio la potenza.
Radianti sfumature all’improvviso
Facevan crescere la magnificenza.
D’incenso olezzan i trepidi zappin,
Da essi emana un’estasi di pace.
I poppi ondeggian nei freschi mattini
Un canto ben dolcissimo e verace.
Un pettirosso pigola e saltella;
Odor di timo di crescioni e mente.
La montagna verdeggia, vaga e bella;
Sgorga dal suolo, fresca, una sorgente.
Nel bosco, piante alte e verdeggianti;
Che alito gentil di primavera.
La brina splende al sol come diamanti,
Lì si sosta dall’alba fino a sera.
Salutiam con mestizia i verdi monti
Torniam di mamma alla cara casetta
Ormai son chiusi i vasti orizzonti
Laggiù è Novara nostra che ci aspetta.
La montagna
La montagna è di verde smeraldo,
S’ammanta d’un lucente splendore.
Scorrono i ruscelli, quassù non fa caldo,
Ma a contemplarla mi si scalda il core.
Il bel sole ti bacia la fronte,
Qual incanto: qui è tutto fiorito.
Infinito è per me l’orizzonte
Salgo a te or che sono guarito.
Vedo lontano il mare verde azzurro,
Viene baciato dall’onde marine.
Quando in tempesta viene un sussurro.
Quanti disastri, quante rovine.
Montagna, montagna tu sei bella,
Scorgo vivida nel cielo una stella.
L’antico focolare
Tutti seduti al focolar paterno,
Amabilmente i cari figlioletti:
I tizzi schiopettavan nell’inverno,
Le grandini balzavano sui tetti.
Si raccontavano vecchie storielle,
Io recitavo delle belle poesie.
Figlio unico e avevo quattro sorelle.
Che giorni d’allegrezza in casa mia!
Si cuoceva col testo le castagne
Al mattin, tutti intorno col papà.
Al mezzo dì, fagiul con le lasagne.
Polenta di granoturco in quantità.
La neve fioccava sulle montagne,
Il paese tutto bianco. Che beltà!
L’AURORA
Quando dal ciel discende a noi l’aurora,
Tremolante si scorge in ciel la luna.
Oh! Come il monte subito s’indora,
Or che la notte se ne fugge bruna.
Ogni animal dall’orrida dimora
Corre all’aperto dove il rio s’aduna;
Prega il suo Dio colui, per cui tutt’ora
Prospera amica è già la sua fortuna.
Le grandi stelle ad ammirar c’invita
Gli orizzonti chiari e affascinanti,
i monti indorati. Guarda là o Rita
Gli armenti marciano tutti festanti:
Fulgente è il cielo, che stupenda gita,
Il sole appare per tutti i gitanti.
MEZZAGOSTO NOVARESE
Come squillan le campane,
Il din don della matrice.
Vanno a messa le paesane
Per Maria consolatrice.
Suona la musica, c’è tanta allegria,
I bimbi la seguano, che nostalgia!
Son tornati gli emigrati,
Per sentire il cinguettio,
Di quei passeri son beati
Al cuor danno tanto brio.
Si posano sui tetti e sui davanzali,
Scordate, o brava gente, i vostri mali.
Nobilissima Novara,
Non ti lascerò mai sola.
Tu per noi sei tanto cara,
La tua quiete ci consola.
Restava in attesa la mamma ogni sera,
Lei ci ama di cuore,è tanto sincera.
I tuoi figli qui verranno,
Per goder la grande festa.
Una gita lor faranno
Sulla Rocca Salvatesta.
Da lì vedranno dei tramonti d’oro
La Calabria, L’Etna e l’altro Peloro.
Quel dì non sarà lontano,
Si avvicina Mezz’agosto.
Salirete qua sul piano,
Ci verrete ad ogni costo.
Per contemplar la Vergine Divina,
La genitrice Stella Mattutina.
Inaugurazione del campo sportivo
(Novara, 28 settembre 1975)
Novara è lieta oggi, la banda suona,
S’inaugura il nuovo campo Caliri.
Ospiti sono A.A.C.C. di Barcellona
Noi elogiamo chi fa bei tiri.
La madrina è la signora Maymone,
L’arciprete fa la benedizione.
Don Enrico dice: “ Lo sport è bello,
Unitevi con fratellanza e amore”.
Echeggia nel campo il ritornello
Di Mameli; è emozionato ogni cuore.
Fischia l’arbitro autorevolmente
Entrano i giocatori allegramente.
Il portiere para con gran passione,
I terzini lottano in difesa
Il centromediano passa il pallone
L’ala destra fa una lunga discesa.
L’ala sinistra sferra un traversone:
E’il primo goal…Gridano le persone.
In pareggio termina la partita,
Si discute del nostro squadrone.
Ora ogni domenica andar c’invita;
Van gli sportivi con grande passione.
Guido Orlando, La Rosa son contenti,
Bene augurare a tutti i dirigenti.
Fiori e frutta
Pace nei campi sotto i verdi rami,
Dagli olezzanti agrumeti in fiore.
Ai margini del rio dolci richiami,
Di allodole con canti d’amore.
Zirlìo di grilli nelle sere afose,
Sopra le aie raccolgono i covoni.
Le campagnole son tutte festose,
Cantano allegre belle canzoni.
In fondo al fosso il chiù chiù del gufo,
Echeggia cupo là sotto le stelle.
Un vecchietto è stanco e mai sarà stufo
A legare a fascette le mannelle.
Alcun riposo là nella campagna;
Nel placido mattino il gallo canta.
L’usignolo richiama la compagna,
Ecco l’albore, tremula una pianta.